Come creare un sito web localizzato? Traduttori e web designer: una squadra vincente!

creazione siti web localizzati Dove c’eravamo lasciati prima delle ferie? Se ricordate, avevamo in sospeso un’intervista al web designer, programmatore e sviluppatore web Massimiliano Presta.

Massimiliano è un freelance di origini calabresi che lavora tra Cosenza e Pisa. Nel post precedente, Max ci ha spiegato in cosa consiste il suo lavoro e quali sono gli scenari futuri di questa professione. Oggi, invece, ci parlerà di come traduttori e web designer possano lavorare insieme per ottenere prodotti di qualità e un sito web localizzato adeguatamente.

Quando si riceve la richiesta di traduzione di un sito web, il traduttore sa che dovrà adattare il testo alle specificità culturali dell’utenza di destinazione (localizzazione). Lavoriamo quindi sui contenuti, ma non tutti sanno che in un sito web localizzato ci sono molti contenuti “invisibili” tradotti. Per questo comunicare direttamente con chi ha progettato e realizzato il sito web o l’applicazione da localizzare spesso facilita il lavoro al traduttore.

Da quello che è emerso dall’intervista al nostro web designer Massimiliano Presta, il traduttore valorizza il lavoro del web designer e viceversa. Una struttura informatica e una grafica funzionale, assieme a contenuti tradotti bene e ottimizzati, sono le fondamenta di un sito web localizzato correttamente.

Il mondo delle professioni freelance: cosa sai sul tuo web designer?

web designer a pisaIn questo post mi sono divertita a intervistare il web designer freelance Massimiliano Presta, di passaggio qui a Pisa. Massimiliano è un professionista del web, consulente ITC, programmatore e sviluppatore web. In questa intervista ci spiegerà in cosa consiste il suo lavoro, quali sono le potenzialità e le difficoltà della sua professione e quale ruolo ha la conoscenza dell’inglese in questo settore.

Dopo averlo conosciuto meglio, l’intervista proseguirà e nelle prossime settimane vedremo insieme quali e quanti punti di convergenza esistano tra il suo lavoro e quello di un traduttore freelance. In che modo web designer e traduttori possono collaborare? Su quali progetti? E perché dovrebbero farlo?

Don’t forget! Avere un team di professionisti del web, significa poter contare su competenze diverse. E’ dal lavoro di squadra che nascono sinergie e soluzioni ad hoc. Per noi lavorare con Max è sempre un’occasione di crescita e confronto. Essere freelance non significa lavorare “per conto proprio”, ma fare rete. Per questo motivo chi traduce siti web o applicazioni deve essere in grado di interfacciarsi con i colleghi programmatori e sviluppatori, capendone il linguaggio e coadiuvandone il lavoro, senza rischiare di ostacolarli o rallentarli.

Cms: come creare un sito web senza conoscere la programmazione

Help Traduzioni, Pisa - Creare un sito con Cms, quale scegliere?Questo post è rivolto a chiunque abbia necessità di aggiornare i contenuti delle proprie pagine web con frequenza, oppure a chi voglia creare un sito web o un blog con un minimo investimento economico iniziale.

La soluzione ottimale che ci permette di creare un sito web senza conoscere la programmazione, e quindi senza avere a che fare con codici e linguaggi come l’HTML è il Cms.

Vediamo insieme che cos’è un Cms e come funziona.

Il termine Cms sta per Content management system, in altre parole un Cms è un software che ci consente di gestire i contenuti (testi, documenti, immagini, ecc.) in maniera flessibile, semplice e dinamica.

Vantaggi di un Cms


  • semplicità nella progettazione (i template sono preimpostati e facilmente personalizzabili)
  • facilità dell’aggiornamento (l’inserimento dei contenuti avviene tramite un editor di testo del tutto simile a word)
  • economicità (gli unici costi sono l’hosting e la registrazione del dominio)
  • possibilità di pubblicazione multiutente
  • adattabilità a diversi tipi di contenuti
  • facilità di integrazione con i social media e posizionamento nei motori di ricerca (ci sono tantissimi plugin, potete sbizzarrirvi!)
  • possibilità di gestire versioni diverse del sito da vari dispositivi (standard, mobile, tablet, cellulari, smartphone) grazie ai template responsive

.

Svantaggi di un Cms


  • standardizzazione/poca personalizzazione del design (a meno che non impariate a modificare i CSS, ovvero i fogli di stile)
  • attacchi hacker alla piattaforma che ospita il sito
  • necessità di usare un database managemet system (fanno ovviamente eccezione i Cms text-based)

.

Riassumendo i pro e i contro di un Cms…

Stando a quanto scritto qui sopra, il Cms sembra la soluzione a tutti i problemi, dal momento che i vantaggi sembrano superare di gran lunga gli svantaggi.

In effetti, in parte è così, ma la scelta di optare o meno per un Cms dovrebbe tenere conto, in maniera molto seria e ponderata, dell’uso che intendete fare del vostro sito web.

Se il vostro progetto è di darvi al blogging,  creare un e-commerce, dare vita a progetti o portali che prevedano copywriting e/o traduzioni collettive e multiutente, oppure prevede che venga effettuato un frequente aggiornamento e caricamento di contenuti, allora un Cms  può senz’altro rappresentare la soluzione migliore.

Dall’altra parte, se invece avete bisogno di un sito vetrina, magari corredato da elementi grafici altamente personalizzati e con una sezione portfolio clienti, o se già sapete che non avrete il tempo (o la necessità) di aggiornare con frequenza i contenuti del vostro sito web, la scelta di usare un Cms per voi in effetti non ha molto senso.

In altre parole?

In altre parole, un Cms può rivelarsi molto utile per un agente immobiliare che volesse inserire frequentemente sul proprio sito una notevole quantità di annunci, integrandoli con foto o virtual tour delle proprietà che affitta o vende (sempre che non collabori con altre agenzie condividendo il lavoro, perché in quel caso è preferibile una piattaforma ad hoc). Al contrario, sarebbe di poca utilità a un traduttore il cui obiettivo è quello di crearsi un sito vetrina con CV, pubblicazioni, esperienze professionali e quant’altro.

Ciò non vuol dire che sconsiglio l’uso dei Cms ai traduttori e ai freelance (anzi!), ma è importante capire chiaramente fin dall’inizio che se si decide di utilizzare un Cms per renderlo “vivo”, ossia per far sì che i clienti sappiano che ci siete, bisognerà prendersi l’onere di aggiornare il proprio sito web in maniera costante; il che implica anche il saper scrivere bene in italiano e orientare il proprio stile alla scrittura web (ovvero niente post super lunghi, senza immagini e con font impossibili da leggere!). Se non vi piace la scrittura, allora è decisamente meglio cambiare strumento…

.

Detto questo, quale Cms scegliere? WordPress, Joomla, Magento, Drupal, vBullettin, PhpBB, AIOCP, Cms Made Simple, Papoo, MonkeyCms, ecc.

Dal momento che mi sono già dilungata fin troppo, mi riprometto di continuare questo discorso in altri post, cercando di operare un confronto e sintetizzare all’osso i vantaggi e le caratteristiche di alcuni dei più famosi Cms. 😉

Se avete domande su questi argomenti, come sapete, potere sempre scriverci a helptraduzioni@ymail.com.

Autore: Daniela Corrado

Segui il blog!

Ricevi gli aggiornamenti riguardanti il blog direttamente sulla mail
Iscriviti!