Voglia di nord? Svezia, Danimarca e Norvegia sbarcano al Pisa Book Festival 2014

Pisa Book Festival 2014

 

Dal 7 al 9 novembre al Palazzo dei Congressi di Pisa si terrà l’edizione 2014 del Pisa Book Festival, un festival di editori indipendenti, giunto alla sua dodicesima edizione, con tanti incontri e occasioni di networking per i traduttori. Per l’occasione abbiamo intervistato la direttrice del PBF, Lucia Della Porta, che ci dà alcune anticipazioni sull’edizione di quest’anno. Buona lettura!

Trovate il programma completo degli eventi a questo link: PROGRAMMA PISA BOOK FESTIVAL.

 

Tra pochi giorni partirà la XII edizione del Pisa Book Festival. La madrina di quest’anno sarà una delle autrici italiane più tradotte all’estero, Dacia Maraini, e i paesi ospiti saranno Svezia, Danimarca e Norvegia. Perché queste due scelte?

Le scelte rientrano entrambe nell’ottica di un respiro internazionale che il Pisa Book Festival ha avuto sin dalla terza edizione, quando ha lanciato il progetto Paese Ospite, una serie di eventi legati alla cultura e alla letteratura di un paese straniero.

Abbiamo sempre collaborato con gli istituti culturali, le ambasciate e anche l’Università di Pisa, per portare al festival autori già tradotti, ma anche nuove voci di letterature non sempre molto conosciute. Negli anni si sono succeduti scrittori e scrittrici della Romania, del Portogallo, della Francia e, ultimamente, dell’Olanda e della Germania. Paesi grandi, quindi, come anche paesi piccoli, autori grandi e autori emergenti. Avere una madrina del festival è una novità in assoluto. Siamo stati felici che Dacia Maraini abbia accettato il nostro invito e, in quanto scrittrice italiana più tradotta all’estero, questo aspetto internazionale viene preservato. Dacia Maraini è anche forse la scrittrice più amata dal pubblico e questo rafforza l’immagine del festival come evento letterario molto vicino al suo pubblico di lettori.

 

Il PBF è ormai un appuntamento conosciuto e importante nella nostra città. Ma come tutte le cose ha avuto un inizio. Ricorda ancora la prima edizione del PBF?  Può dirci cosa le è rimasto nel cuore di quella primissima edizione?

Impossibile scordarsi l’emozione di quella prima volta. Ricordo ancora la sorpresa di vedere la sede, che era allora la Stazione Leopolda, invasa dal pubblico. Ricordo gli editori espositori, la maggior parte dei quali sono rimasti con noi, crescendo negli anni insieme alla fiera. Avevano aderito ad una fiera che apriva i battenti senza avere nessun pedigree alle spalle, ma che però era tenuta a battesimo da una grande personalità dell’editoria italiana, Alfredo Salsano, direttore editoriale della Bollati Boringhieri, che ne era stato in un certo senso anche l’ispiratore. Alfredo Salsano aveva ideato il progetto Slow Book, teso a promuovere l’editoria indipendente e a farla restare più a lungo negli scaffali delle librerie ed era venuto a Pisa proprio per lanciare questo progetto. Un altro ricordo è legato alla presenza straordinaria e fortuita di un’editrice del Ghana (ricordo ancora il nome, Akoss) che di passaggio per la fiera di Francoforte si era fermata a Pisa.

 

Ci dà qualche anticipazione sugli ospiti e gli editori che parteciperanno a questa edizione 2014?

Gli editori sono tanti, alcuni nuovi, che partecipano quest’anno per la prima volta, come Sellerio e Passigli. Altri, anzi tanti, sono quelli che sono stati con noi fin dalla prima edizione, come minimum fax, O barra O, La Nuova Frontiera, Stampa Alternativa, Polistampa, Pacini, La Giuntina, gli editori junior, bellissimi, come Babalibri, Lapis, Biancoenero… (andate a vedere il catalogo completo sul sito) e sono editori che hanno avuto fiducia nel festival e che l’hanno fatto crescere. Quest’anno il catalogo editori sarà distribuito gratuitamente a tutti i visitatori, proprio perché gli editori sono l’anima del festival. Tra gli ospiti siamo ansiosi di conoscere Nihad Sirees, l’autore siriano tradotto per la prima in Italia dalla casa editrice Il Sirente e Koli Jean Bofane, lo scrittore congolese che la casa editrice 66thand2nd porta a Pisa con il suo libro Matematica congolese. Naturalmente sono molto attesi gli scrittori nordici, i giallisti, da Marco Malvaldi a Maurizio De Giovanni a Marco Vichi, i poeti, come Franco Buffoni e Paolo Febbraro, i grandi artisti, come Paolo Poli, che chiuderà il festival con la lettura delle ricette dell’Artusi.

 

I media dicono che uno dei punti di forza di questo Festival è l’incontro tra le culture, la capacità di generare un ponte che favorisce il confronto e il dialogo tra letterature e paesi. Tra gli eventi in programma, molti sono quelli dedicati al mondo della traduzione. Può dirci qualcosa a riguardo?

Con Ilide Carmignani festeggiamo quest’anno il decimo anno di collaborazione. Con lei si è rafforzata l’attenzione al mondo della traduzione, che era comunque implicita in quel respiro internazionale del festival di cui parlavo prima. Noi conosciamo gli autori stranieri in traduzione e quindi chi si fa carico di trasportare nella nostra lingua un autore e ce lo fa amare merita l’attenzione di un festival letterario come il Pisa Book Festival. Ilide Carmignani organizza da dieci anni per il Pisa Book Festival una giornata intera di seminari, che possiamo considerare di aggiornamento e di formazione, ma che sono allo stesso tempo di grande interesse anche per chi non appartiene al mondo della traduzione. Sono invitati a parlare traduttori, ma anche scrittori, editori e tutti gli aspetti vengono toccati, da quello strettamente linguistico-letterario a quello anche più professionale, che riguarda l’ingresso nel mondo del lavoro, i rapporti con le case editrici, i possibili sviluppi futuri legati alle trasformazioni del mercato editoriale.

 

Last but not least, ci saranno vari incontri dedicati alla promozione della lettura, indirizzati soprattutto a bambini e giovani adulti. Cosa il PBF offre o potrà offrire in futuro per loro e per le scuole?

Quest’anno le scuole sono al centro della nostra attenzione, abbiamo lavorato con le scuole superiori di Pisa, che hanno curato per il festival tre incontri con gli autori e una rappresentanza delle classi coinvolte resterà in fiera durante i tre giorni per conoscere più da vicino gli editori e incontrare gli autori. Sarà presente anche il Presidente del Centro per il libro Romano Montroni, che parlerà del progetto Piccoli maestri, ovvero gli scrittori che saranno invitati nelle scuole a parlare dei loro libri preferiti. Come ogni anno, la sezione Junior prevede laboratori di lettura e di illustrazione, e persino laboratori per genitori e figli insieme. Grande attenzione anche all’illustrazione, la narrazione senza parole. I bambini sono molto attratti dalle immagini, e anche questo è un modo di leggere, soprattutto se hai un papà accanto che ti racconta la storia. Al Pisa Book Festival le fiabe di Andersen saranno illustrate e lette da un papà speciale, Fabian Negrin, che mette in mostra a Palazzo Blu i ventuno acquerelli che ha dipinto per il libro Le fiabe di Andersen edito da Donzelli. La mostra resterà aperta fino al 15 febbraio e sarà un prolungamento del Pisa Book Festival per la città di Pisa e per i bambini.

Il vademecum del traduttore: idee e strumenti per una nuova figura di traduttore

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Per tutti i colleghi traduttori di Pisa, informiamo che il Centro Traduzione del Pisa Book Festival presenterà nel pomeriggio di oggi, 27 marzo, Il Vademecum del Traduttore: idee e strumenti per una nuova figura di traduttore di Andrea Di Gregorio.

Andrea Di Gregorio è scrittore, traduttore e pubblicitario. Ha tradotto dell’inglese e dal greco moderno per Bompiani, Adelphi, Feltrinelli, Rizzoli e altre case editrici.  Laureato alla Scuola Normale Superiore di Pisa, autore di saggi sulla scrittura creativa e la traduzione, Di Gregorio è anche ideatore della scuola di scrittura www.scuoladiscrittura.com.

Trovate un’interessante intervista all’autore a questo link: IL MESTIERE DI TRADURRE – Intervista ad Andrea Di Gregorio.

L’incontro-presentazione de Il Vademecum del Traduttore è previsto per le 17.00 presso la Libreria Erasmus (in Piazza Cavallotti, davanti alla Facoltà di Lingue e Letterature Straniere) di Pisa.

Interverranno come ospiti: Bruno Berni, direttore della Biblioteca dell’Istituto Italiano di Studi Germanici  di Roma e Biancamaria Rizzardi, direttore del Master in Traduzione di Testi postcoloniali dell’Università di Pisa.

Noi di Help Traduzioni ci saremo. Vi aspettiamo!

Translation slam: sfida di traduzione su un brano inedito di Jamie Ford

AITI-convegnoDaniela Corrado –

In occasione di BookCity Milano 2013AITI (Associazione Italiana Traduttori e Interpreti) mette in campo i suoi traduttori per un translation slam, ovvero una “sfida” di traduzione di un brano inedito alla presenza dell’autore. L’incontro si terrà domenica 24 novembre alle 14.00, presso la Sala del Grechetto della Biblioteca Sormani a Milano (via Francesco Sforza 7).

Con questa iniziativa, AITI si propone di accostare il pubblico al mestiere del traduttore, per promuoverne il ruolo editoriale e culturale e svelare in modo diretto alcune tecniche di resa efficace.

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L’autore tradotto è Jamie Ford, presente a #BCM13 grazie all’editore Garzanti, che ne pubblica l’opera in Italia. Ford, cresciuto presso il quartiere cinese di Seattle, discende da uno dei pionieri delle miniere del Nevada – il bisnonno Min Chung, emigrato nel 1865 dalla Cina a San Francisco –, il primo della famiglia ad assumere il nome Ford. Salito alla ribalta nel 2010 con il bestseller Il gusto proibito dello zenzero (trad. di Laura Noulian), Ford ha pubblicato nel 2013 il suo nuovo romanzo Come un fiore ribelle, uscito poche settimane fa nella traduzione di Alba Mantovani, che sarà presente all’incontro.

Le due traduzioni del brano inedito di Ford, eseguite dalle traduttrici Annamaria Raffo e Roberta Scarabelli, verranno messe a confronto da Marina Beretta, traduttrice e interprete di trattativa, che solleciterà le traduttrici a chiarire le loro scelte lessicali, sintattiche e stilistiche. All’autore e al pubblico, infine, il compito di definire il “vincitore”.

Trovate ulteriori informazioni nel comunicato stampa.

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Per chi non lo sapesse, ricordiamo che AITI è un’associazione senza scopo di lucro di traduttori e interpreti professionisti. È la prima associazione italiana del settore non solo per l’anno di fondazione (1950), ma anche per il numero di iscritti (circa novecento a marzo 2013). Svolge la propria attività a livello internazionale, nazionale e regionale ed è presente ai principali tavoli istituzionali.

Milano e il BookCity ci aspettano. Buon translation slam a tutti!

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Pisa Book Festival 2013: libri, traduzioni, workshop e molto altro

Help Traduzioni - Biglietto PBF 2013

di Angela Di Giorno

Si è concluso domenica il Pisa Book Festival 2013, evento che per Help Traduzioni  è ormai diventato un appuntamento fisso. La nostra partecipazione è stata anche quest’anno sentita ed entusiastica, in primo luogo in qualità di traduttrici, dato il prezioso spazio riservato all’interno della fiera al nostro settore.

Gli incontri organizzati nella giornata di venerdì dal PBF Translation Center a cura di Ilide Carmignani hanno anche quest’anno fornito interessanti spunti di riflessione sulla professione del traduttore editoriale e hanno dato a traduttori, editori, autori l’occasione di confrontarsi e indagare le dinamiche dei cambiamenti che stanno interessando il mondo della traduzione editoriale

Roberta Scarabelli e Annamaria Raffo, traduttrici e socie AITI, al Pisa Book Festival 2013
Roberta Scarabelli e Annamaria Raffo al PBF 2013

Ho trovato molto coinvolgente l’incontro con Annamaria Raffo e Roberta Scarabelli, due delle traduttrici di “Inferno” di Dan Brown e socie AITI, le quali hanno descritto gli aspetti positivi e le difficoltà incontrate, raccontato gli stati d’animo e sfatato alcuni dei miti alimentati dalla stampa circa l’insolita avventura professionale di cui sono state partecipi ossia la traduzione dell’ultimo thriller dell’autore americano ambientato a Firenze. E’ vero che erano state adottate delle misure di sicurezza particolari affinché non trapelasse nulla del libro, i traduttori però non erano stati rinchiusi in un bunker ma solo nella “Sala Formazione” della Mondadori a Milano.

Non ho partecipato comunque solo in qualità di traduttrice. Il Pisa Book Festival offre svariati stimoli e si rivolge a tuttiinnanzitutto agli amanti della lettura, agli aspiranti scrittori, agli autori, alle case editrici emergenti, agli insegnanti, agli alunni, ai bambini (con la sezione Junior) e agli adulti, oppure semplicemente a chi entra per fare un giro tra gli stand degli espositori alla ricerca di libri, pubblicazioni originali e novità, a chi è curioso di vedere dal vivo il conduttore di Voyager Roberto Giacobbo, intervenuto sabato – per scoprire per inciso che è altissimo!

Personalmente, credo che per apprezzare a pieno l’evento non ci si debba limitare a dare un’occhiata ai banchetti ma partecipare alle attività e incontri proposti.

Pesca una storia. Esercizi di scrittura aperti a tutti.
Pesca una storia. Esercizi di scrittura aperti a tutti.

Ad esempio, nella giornata di venerdì, la lezione di tedesco offerta dall’Istituto Culturale Italo-Tedesco di Pisa in collaborazione con il Goethe Institut, tenuta da un’insegnante madrelingua di Francoforte, non è stata solo un gradevole e inatteso intermezzo ma anche un momento produttivo dato che ho imparato a contare in tedesco fino a 20! Durante il laboratorio di scrittura autobiografica “Pesca una storia”, tenuto sabato pomeriggio dalle docenti Carla Benedetti e Marta Marconi della Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari, è stato valorizzato l’aspetto psicoterapeutico della scrittura in quanto espressione del sé. I partecipanti sono stati invitati ad estrarre da una scatola un bigliettino contenente una parola chiave o citazione, a scrivere un breve testo sull’argomento e, qualora volessero, a leggerlo agli altri.

Particolarmente significativo domenica pomeriggio è stato l’incontro con la filosofa ungherese Ágnes Heller, testimone dei totalitarismi del ‘900 – nazismo e stalinismo – e massimo esponente della cosiddetta Scuola di Budapest, intervenuta per la presentazione del suo libro-intervista “I miei occhi hanno visto” (Edizioni Il Margine). La Heller afferma che la storia ci ha insegnato che non esiste un rapporto univoco tra la dicotomia bene/male e giusto/sbagliato. Ai nostri giorni, dunque, non ha più senso domandarsi cosa siano il bene e il male. La domanda da porsi è piuttosto chi è l’uomo buono e cosa fa.

Galileo vs. Modì
Derby letterario tra Pisa e Livorno

La presentazione dei 20 derby letterari tra autori pisani e autori livornesi contenuti nel libro “Galileo vs. Modì” (Historica Edizioni) si è svolta nell’ultima giornata sotto forma di uno scoppiettante botta e risposta che ha divertito il pubblico intervenuto, tanto numeroso da richiedere la suddivisione dell’evento in due tranches della durata di mezz’ora per permettere a tutti di partecipare. L’idea del libro nasce dalla nota rivalità tra Pisa e Livorno e si è concretizzata in un progetto editoriale originale: alla fine del libro c’è una schedina che ogni lettore potrà compilare – con il classico metodo 1, 2, x – e spedire all’editore superpartes Francesco Giubilei – che tra l’altro è l’editore più giovane d’Italia – per decretare il vincitore della sfida letteraria.

Credo che in una città universitaria come Pisa sia importante dare spazio alla cultura in tutte le sue forme. Eventi come il Pisa Book Festival sono in grado di arricchire la vitalità culturale del contesto cittadino. Certo, come in ogni iniziativa, ci sono aspetti organizzativi che possono essere migliorati o che non accontentano le esigenze di tutti. Sono sorte quest’anno polemiche riguardo al fatto che l’entrata fosse a pagamento. Posto che anch’io credo che la cultura sia di tutti e per tutti, trovo la critica non del tutto pertinente, dato che l’entrata nella giornata di venerdì è rimasta libera e il costo del biglietto per le giornate di sabato e domenica era comunque inferiore a quello del biglietto di un qualsiasi museo o cinema.

Help Traduzioni con Carmine Abate al Pisa Book Festival 2013
Help Traduzioni con Carmine Abate al Pisa Book Festival 2013

Per quanto mi riguarda anche per quest’anno le aspettative non sono state affatto deluse e attendo naturalmente di scoprire cosa ci riserverà di interessante la prossima edizione. A tal proposito chiudo con due piccoli riferimenti al bottino che mi porto a casa dall’edizione di quest’anno: innanzitutto il “Dizionario calabrese italiano” di Francesco Laruffa con la prefazione di Tullio De Mauro (Edizioni Exorma) e poi un incontro tanto fortuito quanto fortunato con lo scrittore calabrese Carmine Abate, vincitore del Premio Campiello 2012 con il romanzo “La collina del vento“.

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