Il senso del traduttore per il giallo

Tradurre la letteratura gialladi Daniela Corrado

Come molti lettori sapranno, il giallo è un genere che esercita un grande fascino popolare. Le sue origini letterarie risalgono con grande probabilità alla metà del XIX secolo, quando Edgar Allan Poe, nel suo romanzo I delitti della Via Morgue (1841), creò il personaggio di Auguste Dupin, precursore del più noto Sherlock Holmes di Arthur Conan Doyle.

Dalla sua nascita letteraria, questo genere ha fatto molta strada, conquistando il pubblico e ottenendo un’ampia diffusione sui principali mezzi di comunicazione (radio, televisione, cinema, fumetti, ecc.).

Non tutti sanno che il termine “giallo” deriva dal colore di copertina della collana Il giallo Mondadori pubblicata in Italia a partire dal 1929; in altri paesi, infatti, questo genere assume nomi diversi: ad es. in Inghilterra si parla di detective novel, in Francia di roman policier, in Spagna di novela policíaca e in Danimarca di kriminalroman.

Per gli appassionati del genere, proprio in questi giorni, sta spopolando su LaEffe tv, il canale televisivo di Feltrinelli, un ciclo di appuntamenti dal titolo “Giallo Svezia” dedicato ai capolavori gialli della letteratura scandinava. In pratica, si tratta di fiction in prima tv ispirate alla letteratura. Il progetto, nato dalla collaborazione tra Marsilio Editori e Librerie Feltrinelli, è stato presentato ufficialmente lo scorso dicembre al NoirFest di Courmayeur.

Descrivere le caratteristiche di un genere di così grande successo non è semplice. Così come non è semplice, per i traduttori che vogliano approfondire gli aspetti stilistici e più squisitamente linguistici legati ad un settore in ampia e continua diffusione, trovare corsi di alta formazione incentrati su questo specifico argomento.

Al momento, vi segnaliamo il corso “Tradurre i linguaggi settoriali in letteratura. Strumenti e idee”, con la docenza di Bruno Berni, direttore della biblioteca dell’istituto Italiano di Studi Germanici, scrittore di saggi sulle letterature nordiche e traduttore di autori prevalentemente danesi (tra cui Hans Christian Andersen a Peter Høeg), che si terrà a Pisa il prossimo 1° marzo.

Prendendo come punto di partenza i thriller di scuola scandinava, nei quali l’uso dei linguaggi di settore è molto diffuso, il seminario di Bruno Berni affronterà la tematica specifica dei linguaggi settoriali, proponendo idee e strumenti utili al superamento di eventuali impasse traduttive dovute allo sforzo di doversi identificare con universi linguistici diversi, immedesimandosi di volta in volta in un linguaggio settoriale diverso e sconosciuto, dalla medicina alla balistica, dalla navigazione alla religione.

In corso ha il patrocinio gratuito di Aiti, Aniti e Assointerpreti; e pertanto dà diritto all’attribuzione di crediti formativi, validi ai fini della formazione continua, da parte delle suddette associazioni italiane di traduttori.

 

 

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